Dimore storiche valore vero

Ogni anno a maggio da ormai 10 anni si celebra la Giornata Nazionale ADSI (Associazione Dimore Storiche Italiane). In questo 2020 per la prima volta sarà spostata a ottobre e così le meravigliose fioriture di tulipani e fiori, i giardini secolari e i bellissimi interni non si potranno che ammirare in virtual tour. Ma l’appuntamento è soltanto rimandato a ottobre e sarà una grande festa con qualche sorpresa.

Meritano riflessioni e nuovi propositi le Dimore Storiche perché, in questo momento così particolare che ci ha messo alla prova, la conservazione del patrimonio storico-artistico rimane il fondamento della nostra cultura e civiltà e può essere un’opportunità per nuovi progetti. Sono circa 4.500 le proprietà private che in Italia aderiscono all’ADSI e la Sezione Piemonte e Val d’Aosta, con oltre 300 soci, è fra le regioni che vantano il maggior numero di dimore iscritte.

Castelli, ville storiche, forti, rocche, palazzi di città e tenute di campagna. Realtà che custodiscono la memoria e la tradizione di famiglie le cui radici affondano nella storia e che rivestono non solo un ruolo fondamentale dal punto di vista storico e culturale, ma anche sono trainanti per l’economia territoriale di tanti comuni sotto i 20.000 abitanti e per ben il 29% dei piccoli borghi con meno di 5.000 residenti. Molte dimore storiche sono attive in una o più filiere produttive, come eventi, ristorazione, alberghiero, ma il 60% è costituito da antichi borghi, ville, tenute, cascinali e palazzi che semplicemente testimoniano la nostra Storia, contribuendo a impreziosire e preservare l’architettura urbana e il paesaggio grazie agli interventi sostenuti unicamente dai proprietari.

Un patrimonio unico di “musei diffusi” dell’intera Penisola che oggi più che mai, può dare un valore aggiunto al turismo di prossimità.

La Giornata Nazionale ADSI è l’appuntamento clou dell’Associazione: da dieci anni consente al pubblico di entrare in alcune di queste residenze con accesso libero. Ogni anno si arricchisce di un’ampia gamma di eventi culturali – mostre, concerti, spettacoli teatrali… – affidati ad artisti e studenti di scuole ed istituti d’arte con cui ADSI ha stretto rapporti di collaborazione sia a livello centrale che locale. Ogni dimora poi apre i suoi spazi ed il proprio baule virtuale di memorie. Guidati dagli stessi proprietari e dalle nuove generazioni che li stanno sempre più affiancando, tra scampoli di storia e simpatici aneddoti, si ripercorre la storia di famiglie e dinastie. Quasi a voler ricomporre, anno dopo anno, un Patrimonio immateriale che rappresenta una risorsa preziosa e distintiva del nostro Paese e di cui la Giornata Nazionale delle Dimore Storiche è sempre più Ambasciatrice.

L’appuntamento 2020, fissato per domenica prossima 24 maggio, in Piemonte e Valle d’Aosta aveva già raccolto l’adesione di 35 Dimore Storiche. Nonostante le limitazioni, i proprietari non si sono arresi, e hanno pensato a un doppio appuntamento:

– Domenica 24 maggio: ADSI sta realizzando un video che consentirà di ammirare giardini, fioriture e angoli nascosti di gran parte delle Dimore Storiche, in attesa di poterne varcare le soglie di persona. Sarà sufficiente tenere sotto controllo i canali social dell’ADSI e seguire gli hashtag #ADSI #dimorestoricheitaliane #iorestoinitalia per vedere le sorprese e i segreti che i proprietari di dimore storiche sveleranno in questo giorno.

– Domenica 4 ottobre: è la nuova data per la Giornata Nazionale ADSI 2020. Le Dimore Storiche si offriranno a turisti italiani e stranieri per la prima volta in versione autunnale. Come sempre daranno la possibilità di accedere gratuitamente ad atmosfere uniche e scoprire luoghi spesso poco conosciuti dal grande pubblico perché fuori dagli itinerari tradizionali, luoghi che le dimore contribuiscono a mantenere in vita e a tramandare intatti alle generazioni future.

La crisi determinata dal Coronavirus può divenire una opportunità per questo segmento oggi messo a serio rischio. Il recentissimo studio “Covid-19: Indagine economica sui beni culturali privati in Italia”, che ADSI ha commissionato alla Fondazione Bruno Visentini in collaborazione con Confagricoltura e Confedilizia, evidenzia le concrete ripercussioni sulla rete degli immobili storici e ne stima perdite di circa 2 miliardi di euro, 30.000 posti di lavoro a rischio, tra i 25 e i 30 milioni di visitatori in meno (circa il 50% dei 45 milioni di persone che annualmente visitano le dimore storiche aperte al pubblico e che rappresentano la metà dei 90 milioni di turisti che ogni anno visitano, complessivamente, i musei italiani).

Dati dai quali Piemonte e la Valle d’Aosta prendono spunto per dimostrare come la rete delle Dimore Storiche del Nord Ovest possa rivestire un ruolo importante nel tessuto e nei progetti di valorizzazione turistica che la Regione Piemonte dovrà mettere in atto nella fase del post emergenza.

Ogni dimora è perno, fulcro di territori di cui tramandano fatti e vicende minori con l’affascinante compito di divenire autorevoli “testimoni del tempo”, nonché complemento imprescindibile alle visite delle più illustri Residenze Sabaude a cui sono unite da legami politici e commerciali secolari, che hanno contribuito a scrivere la Storia d’Italia e intrecciare relazioni con il resto d’Europa.   In sintonia con quanto dichiarato dal Presidente Nazionale ADSI, Giacomo di Thiene, il presidente della Sezione Piemonte Valle d’Aosta, Sandor Gosztonyi, si sta attivando affinché nasca un confronto rapido e costruttivo con i partner e con le istituzioni per progettare in modo lungimirante la ripartenza, così come avviene da tempo in molti Paesi d’Europa (Francia ed Inghilterra come primi esempi), che prevedono incentivi, detassazioni ed altre formule di sostegno per coloro che aprono al pubblico le proprie residenze, portando ricchezza a tutto il territorio.

Il sostegno alle Dimore Storiche è un aiuto per i gestori di questi beni ma anche per tutto l’indotto, per le molte piccole filiere, le piccole medie imprese e gli artigiani attivi sui singoli territori.

Le Dimore Storiche – spesso intese come luoghi delle meraviglie inossidabili al tempo – sono in realtà gioielli fragili. La loro cura e conservazione, demandata interamente ai proprietari privati, preserva la nostra storia, la nostra cultura, il nostro paesaggio. Tutti elementi che all’estero ci contraddistinguono con eccellenza e che per noi costituiscono un immenso valore di identità e riconoscimento, su cui merita investire per il futuro.

Associazione Dimore Storiche Italiane

Tags

About the author