Sull’Ofanto in cerca di Annibale

A pochi chilometri di distanza dai comuni di Barletta, Andria e Canosa di Puglia, sulla riva destra del fiume Ofanto, si svolse una delle più grandi e cruente battaglie dell’antichità. Presso Canne il generale cartaginese Annibale Barca, pur disponendo di forze nettamente inferiori, annientò le legioni romane di Varrone ed Emilio Paolo portando l’Impero a un passo dalla disgregazione. La battaglia di Canne viene ancor oggi studiata nelle accademie militari come modello esemplare di alta strategia. Il destino poi volle che lo scontro bellico del 2 agosto 216  a.C. non decretasse la fine di Roma imperiale e che le guerre puniche avessero termine sul suolo d’Africa con la distruzione di Cartagine  per mano del saggio Scipione. Ma quella data rimane impressa nella Storia e  ci suggerisce quanto già allora  potessero essere vane le illusioni d’invincibilità dell’esercito romano.

Un viaggio in Puglia nell’area delle Murge orientali non dovrebbe trascurare una sosta alle propaggini del grande altipiano comprese nel Parco Naturale Regionale del fiume Ofanto. Qui in territorio di Barletta si trova proprio Canne della Battaglia, il sito  archeologico dove sorgeva l’antica città di Canne, protagonista dell’epico scontro. La zona domina la vasta piana del Tavoliere con la sua distesa di ulivi, vitigni, grano, e lo sguardo abbraccia il massiccio del Gargano e le acque placide del fiume fino al mare. Nell’area archeologica di Canne della Battaglia, le testimonianze storiche presenti vanno dalla preistoria al periodo dauno-apulo, dall’epoca bizantina al medioevo normanno-svevo.  La visita al parco archeologico ha inizio all’antiquarium, con reperti che ripercorrono la vita della città di Canne. Il percorso museale si articola in cinque sezioni cronologiche più una sesta dedicata alla presenza di Annibale in Italia durante la seconda guerra punica. Nella sala multimediale un video ricostruttivo racconta l’avvincente impresa di Annibale, mentre i leggii interattivi permettono ulteriori approfondimenti e consentono un viaggio nel tempo e nella Storia.

Salendo alla cittadella è possibile camminare tra i resti della città medievale,  cogliendo le diverse stratificazioni risalenti ad epoche differenti. Lungo la strada si fiancheggiano la mura del castello aragonese e ci si trova sul decumano.  Ai lati sono presenti diversi tipi di costruzione, dai blocchi ciclopici del V secolo a.C. a murature evidentemente medievali. Proseguendo lungo il decumano si arriva all’area del complesso religioso di Sancta Maria Cannarum costituito da due basiliche cristiane. La minore è circondata da una vasta area cimiteriale,  mentre sotto il pavimento della basilica maggiore alcuni scavi hanno evidenziato la presenza di reperti del IV secolo e frammenti di epoca preistorica.

Dallo spiazzo antistante l’antiquarium inizia un viale panoramico che sale verso la zona del villaggio apulo e del sepolcreto. Il villaggio apulo è molto esteso e in base ai ritrovamenti dovrebbe aver raggiunto il massimo della sua importanza dal VI al III secolo a. C. . Molto probabilmente venne poi distrutto durante la battaglia del 216  a.C. e rimase abbandonato fino al periodo medievale quando venne utilizzato come area cimiteriale.  Da questa altura toccata dalla luce intensa del Mediterraneo e accarezzata dal vento,  con un piccolo sforzo d’immaginazione è possibile andare allo scenario grandioso e terribile di uno scontro epocale che sui libri di scuola ci parve fredda cronaca, e invece ancora pulsa nell’aria.

Info Parco Archeologico Canne della Battaglia

 

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