Procida capitale della cultura

Procida vince la sfida delle capitali italiane della cultura per il 2022, ed è la prima volta che un’isola, ma in pratica, un borgo, riceve la prestigiosa nomina dal Ministero per i beni e le attività culturali.

L’isola campana con poco più di diecimila abitanti in provincia di Napoli segue infatti una serie di città capoluogo che dal 2014 si sono assicurate il riconoscimento di Capitale italiana della Cultura. I punti di forza individuati dalla giuria incaricata della selezione sono stati illustrati dal presidente Stefano Baia Curioni:

“Il progetto culturale di Procida presenta elementi di attrattività e qualità di livello eccellente. Il contesto dei sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato. La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria. La dimensione laboratoriale che comprende aspetti sociali di diffusione tecnologica è dedicata alle isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee.

Il progetto potrebbe determinare grazie alla combinazione di questi fattori un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del Paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura che dalla piccola realtà dell’isola si estende come un augurio per tutti noi, al Paese nei mesi che ci attendono”.

Nota importante: lo spirito con il quale viene assegnato il titolo di Capitale italiana della Cultura è un riconoscimento alla capacità di progetto, non alla città più bella o ricca di storia. La giuria si è trovata di fronte ad un compito particolarmente impegnativo. Per l’elevata qualità delle proposte delle 10 località candidate, alcune concepite dai migliori progettisti di politiche culturali non solo d’Italia, anche d’Europa. E poi ogni città ha saputo esprimere nel suo progetto un’indiscussa personalità, ovvero “le proprie gemme e i propri demoni”. Quella che sta emergendo positivamente è l’idea diffusa di uno sviluppo sociale ed economico a base culturale; finalmente la cultura è riconosciuta come risorsa fondamentale e spendibile di un territorio.

E tutto questo è ben espresso per Procida nel titolo del dossier di candidatura alla selezione: ‘Procida, La cultura non Isola’, affermando come la terra isolana sia un luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza. Un simbolo autentico ed efficace di quell’Italia minore, legata al mare, che incarna il turismo slow e di prossimità su cui il Mibact punta per rilanciare il turismo.

Il premio per la Capitale italiana della Cultura 2022 consisterà in un milione di euro per realizzare quanto sognato, e un anno intero sotto i riflettori del turismo nazionale e internazionale. Il programma previsto da Procida conta ben 44 progetti culturali, 330 giorni di programmazione, 240 artisti, 40 opere originali, 8 spazi culturali rigenerati.

Le case color pastello dai balconi fioriti, i vicoli, le spiagge, le piazzette, i porticcioli, e i tanti luoghi caratteristici, dal quartiere alto di Terra Murata a quello marinaro di Corricella si animeranno proponendo musica, arte, teatro, percorsi di inclusione, stimoli di creatività. Contando su un ambiente verace, lontano dalle vetrine patinate e celebrate di Ischia e Capri. Un mondo popolare ed evocativo che ne fece il set ideale per Il Postino di Neruda, l’ultimo delicato film con il grande Troisi.

 

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