Ferrovie minori tesoro d’Italia

Si è da poco conclusa la settimana della mobilità sostenibile, l’occasione per fare il punto sulle modalità di trasporto che comportano risparmio di energia, riduzione di impatti sull’ambiente e quindi dei danni alla nostra salute. Quest’anno l’appuntamento coincide con un importante provvedimento appena approvato che riguarda il recupero a scopo turistico di ferrovie dismesse o in fase di dismissione situate in zone di particolare pregio. L’Italia possiede un gran numero di linee minori che attraversano paesaggi incantevoli, centri urbani defilati dall’alto valore architettonico, aree naturalistiche di pregio, località in cui vivono tradizioni e culture particolarmente interessanti. Sono tratti ferroviari che, se adeguatamente risistemati e gestiti, potrebbero essere formidabili volani per un turismo lento e sostenibile.

La legge n. 128 è entrata in vigore il 7 settembre. Nel provvedimento fra l’altro vengono specificati i requisiti che le linee devono possedere per essere selezionate, e viene presentato un primo elenco di quelle “papabili”, in attesa di una lista definitiva contenuta in un prossimo decreto, da emanare entro 180 giorni. Si tratta di 18 ferrovie, dislocate su tutto il territorio nazionale. Eccole:

Sulmona-Castel di Sangro (Abruzzo)

Cosenza-San Giovanni in Fiore (Calabria)

Avellino-Lioni-Rocchetta Sant’Antonio (Campania)

Sacile-Gemona (Friuli Venezia Giulia)

Palazzolo-Paratico (Lombardia)

Castel di Sangro-Carpinone (Abruzzo/Molise)

Ceva-Ormea (Piemonte)

Mandas-Arbatax (Sardegna)

Isili-Sorgono (Sardegna)

Sassari-Palau Marina (Sardegna)

Macomer-Bosa (Sardegna)

Alcantara-Randazzo (Sicilia)

Castelvetrano-Porto Palo di Menfi (Sicilia)

Agrigento Bassa-Porto Empedocle (Sicilia)

Noto-Pachino (Sicilia)

Asciano-Monte Antico (Toscana)

Civitavecchia-Capranica-Orte (Lazio)

Fano-Urbino (Marche)

Tutti percorsi che attraversano territori di assoluto valore dal punto di vista  culturale, paesaggistico e turistico. Un aspetto particolarmente interessante della legge riguarda il coinvolgimento nella gestione dei tratti di ferrovia in questione di associazioni e organizzazioni di volontariato attive in ambito ferroviario, turistico, culturale e ambientale. In più su alcune linee appositamente individuate sarà possibile circolare con  i ferrocicli, ovvero simpatici veicoli a pedalata naturale o assistita su rotaia, una versione ferroviaria della classica bici.