2 settembre, torna il Palio di Asti

Torna l’entusiasmante gara cui partecipano ventuno tra borgate della bella città piemontese e Comuni dei dintorni.  Ma i festeggiamenti che conducono al momento più emozionante del Palio di Asti, la corsa dei cavalli montati a pelo (senza sella), dureranno l’intera settima. Asti si mobilita per rievocare i fasti della contesa che affonda le radici nel profondo della storia medievale.

La prima notizia certa della corsa risale infatti al 1275. Appare nelle cronache d’epoca di Guglielmo Ventura raccontando di una disfida equestre fra cavalieri astigiani che non si svolse entro le proprie mura turrite, ma sotto quelle dell’avversaria Alba. Il primo Palio  fu in realtà un gesto di provocazione e scherno verso gli albesi, recando ingenti danni e devastazioni alle vigne. Era quello un momento di particolare fioritura di Asti, divenuta già nel  XII secolo uno dei più ricchi e potenti comuni d’Italia, con diritto di battere moneta e una fitta rete di rapporti commerciali con la Francia, le Fiandre e l’Inghilterra.

Torri, caseforti, palazzi medievali  ancora oggi ornano il centro cittadino ben inserite nel tessuto urbano insieme agli edifici delle trasformazioni successive, avvenute in particolare tra il 1700 e il 1800. In questo scenario suggestivo la domenica sfileranno oltre 1200 figuranti in costume medievale, fra rulli di tamburi, armigeri, sbandieratori e vessilli sgargianti, in un crescendo di tensione e trepidazione che avrà il suo culmine nel pomeriggio, allo scattare dei cavalli montati a pelo dai fantini contendenti. Il Palio è un momento cruciale per tanti astigiani, preparato con dedizione per tutto un anno e contrassegnato nei giorni di vigilia da cene propiziatorie nei vari borghi della città. Buon cibo tradizionale e, naturalmente, buon vino di un territorio patrimonio dell’umanità Unesco, sono gli ingredienti essenziali per invocare la vittoria per sé e, fra sfottò, canzonature e scherzi bonari, augurare la sconfitta a tutti gli altri. Anche i ristoranti astigiani si mobilitano per garantire soprattutto nella fatidica giornata tutto il meglio di questa terra fra le più generose del generoso Piemonte.

A pieno ritmo andranno le cucine del rinomato Cambiocavallo di Asti, con un menù speciale dedicato a tutti i protagonisti della grande manifestazione storica e ai tantissimi appassionati. Le suggestioni di Monferrato e Langa, l’enogastronomia esaltata in tutto il mondo, verranno impiegate per la gioia degli ospiti.

Bisogna essere qui, immergersi nell’atmosfera elettrizzante del Palio, magari condividere i momenti salienti degli ultimi giorni affiliandosi a qualche borgata per capire quanta passione e quanta apprensione si concentrano in quel drappo cremisi con l’insegna della città e l’immagine del Santo Patrono. Solo uno potrà sventolarlo fra l’entusiasmo incontenibile dei borghigiani. Per gli altri saranno amarezza e delusione, subito stemperate dalla voglia di rivincita e dalla gioia di aver partecipato ad un evento che scorre come linfa vitale nel sangue degli astigiani. Il programma di domenica 2 settembre è molto fitto, sebbene il clou si raggiunga naturalmente con il corteo storico per le strade del centro e la disputa della corsa in Piazza Alfieri.

Per tutte le informazioni sui vari appuntamenti anche riguardanti i giorni di vigilia: Comune di Asti

 

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