Messer lupo in Alto Piemonte

L’arrivo del lupo in un’area è un segnale positivo, perché indice solitamente di una buona biodiversità del territorio. Ma questo implica anche la necessità di trovare la ricetta per un giusto equilibrio naturale fra predatori, prede e allevatori. Dunque è importante attivarsi appena viene accertata la presenza stabile della specie mettendo in campo le azioni per salvaguardare adeguatamente questi magnifici animali senza creare allarmismi e paure ingiustificate.  Nell’Italia settentrionale è il Piemonte ad avere la maggior concentrazione di lupi, in particolare nelle provincie di Cuneo, Torino, Alessandria. E’ però in atto ormai da qualche anno una fase di dispersione favorita dall’abbandono di montagne e altre zone rurali da parte dell’uomo e dal conseguente aumento della fauna selvatica, comprese molte varietà di ungulati, naturali prede del lupo.

Infatti dopo alcune apparizioni sporadiche ma ben documentate di singoli esemplari, ora la presenza del lupo in branco è stata accertata anche nei territori montani dell’Alto Piemonte. L’avvistamento di una coppia fra i boschi montani della Val Sessera tra le provincie di Biella e Vercelli ha certificato l’arrivo e la probabile colonizzazione da parte della specie di Alpi e Prealpi nel nord est della regione. Sulla base delle  fotografie scattate da Alessandro Ceffa, che  restituiscono l’immagine nitida dei due individui, si è rapidamente attivato un gruppo di rappresentanti di istituzioni e associazioni delle quattro provincie interessate coordinati  dal Centro di Referenza regionale dei Grandi Carnivori.

Con l’uscita sul campo di esperti del gruppo il 30 novembre si avuta la certezza della presenza stabile della coppia e ha preso il via il programma di monitoraggio sistematico della specie per il periodo invernale 2017-2018. A parte le necessarie fasi di studio e approfondimento il gruppo di lavoro opererà fin da subito per diffondere a livello locale una corretta informazione sul lupo evitando il diffondersi di fantasiosi quanto falsi e ingiustificati allarmismi. Un passo fondamentale sarà la condivisione delle informazioni con il mondo venatorio e la collaborazione con le associazioni agricole per predisporre già a partire dalla prossima stagione d’alpeggio efficaci sistemi di difesa del bestiame a tutela della zootecnia di montagna locale.

A questo proposito un’iniziativa molto interessante è il “Progetto Lupo” di Almo Nature condotta insieme a Life Wolfalps e al Parco Naturale delle Alpi Marittime del Piemonte.  Lo scopo principale del progetto è di proteggere le greggi aiutando gli allevatori di montagna che hanno aderito a mantenere i propri cani maremmani con forniture di cibo sano ed adeguato al lavoro di questi laboriosi e intelligenti guardiani da pastore. I maremmani sono efficaci contro i lupi e spontaneamente inoffensivi verso gli uomini. Un’idea che sposa il ruolo antichissimo del cane con il rispetto della fauna selvatica per tutelare in modo equilibrato l’attività tradizionale di pastorizia e l’ambiente naturale.

 

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